Moltissimi sportivi scelgono il proprio abbigliamento in funzione dell’estetica. È chiaro che a tutti ci piace essere “carini” od emulare il nostro campione, ma dobbiamo pensare a cosa mettiamo a contatto con la nostra pelle, alla comodità ed alla libertà di movimento piuttosto che al “trend”.
Sintetico
Se utilizziamo un tessuto realizzato prevalentemente in materiale sintetico rispetto ad una fibra naturale come il cotone abbiamo il vantaggio di lasciare la pelle abbastanza asciutta durante l’attività fisica, godere della leggerezza, dell’effetto estetico piacevole cosi come della robustezza ai lavaggi e la rapidità di asciugatura.
Le fibre sintetiche però hanno molteplici aspetti negativi, per esempio non permettono alla pelle di respirare, formano un particolare microambiente tra pelle e tessuto tale da “sigillare” l’umidità limitando al massimo la necessaria e salutare traspirazione pur promettendo chissà quali capacità traspiranti. Nonostante i costi di produzione siano ai minimi termini per le aziende del settore troviamo i prezzi più incredibili per questo genere di articoli da 6 euro all’infinito in funzione del punto vendita, della griffe, del campione di tennis che li indossa o delle scelte di marketing!!!
Non essendo fibre naturali e permeabili, l’umidità prodotta dal nostro corpo permane tra la pelle e il tessuto stesso, creando l’ambiente adatto per la proliferazione di batteri e funghi.
In alcuni casi potremmo sviluppare dermatiti, eczemi, arrossamenti e problemi muscolari soprattutto se si suda molto.
Non dimentichiamo che mettiamo a contatto con la nostra pelle la plastica, derivati del petrolio, probabilmente provenienti da paesi ove vengono utilizzate sostanze non sicure per colorare e lavorare i tessuti.
Chi di noi sportivi non ha una maglia tecnica da tennis che nonostante i lavaggi nasconda un subdolo odore di sudore?? Appena indossata o dopo i primi games, un alone sgradevole circonda la nostra figura appestando l’aria. Eh si purtroppo questi tessuti pur lavandoli in lavatrice perfino a temperature estreme e con gli “scrostanti” che il mercato ci offre non saranno mai prive di cattivo odore, proprio a causa delle caratteristiche dei tessuti stessi. L’unico rimedio è quello di uccidere i batteri ed i funghi che si annidano nelle trame del tessuto con una immersione di molte ore con disinfettanti tipo la classica candeggina o candeggina gentile. Vedrete formarsi una schiuma abbondante nel recipiente ma non preoccupatevi perché è il segno positivo che stiamo uccidendo i microbi. Tale processo bisogna ripeterlo ciclicamente per risolvere il problema ogni qual volta si presenti.
A me personalmente accade con i teli da doccia sintetici, belli, pratici, occupano poco spazio, ma ogni mese li devo lasciare a mollo per un paio di giorni per disinfettarli dai microrganismi che ne ricavano la propria nicchia ecologica.
Per cui dovremmo indossare tessuti a contatto con la pelle che rispettino il nostro ecosistema della pelle, che permettano la respirazione, lo scambio di calore con l’esterno e tornino puliti e profumati dopo i lavaggi.
Cotone
Il cotone, ampio, morbido e rispettoso dei nostri ecosistemi e della nostra fisiologia va benissimo. Certo anche qui ci sono i lati negativi. Per esempio deve essere certificato come organico, cioè derivato da coltivazioni prive di pesticidi, inoltre il cotone assorbe l’acqua e la trattiene, può trattenere una quantità di acqua pari al proprio peso, quindi si inzuppa la maglietta inducendovi al cambio tra un game e l’altro, per non parlare delle calze che spesso sottovalutiamo ma sono una delle principali cause delle micosi dei piedi. Il cotone è anche un buon conduttore di calore, ovvero disperde rapidamente il calore dal corpo che è un bene nei periodi caldi ma l’inverno non è di certo il massimo della vita esponendoci alle freddate, per cui la scelta non è semplice, perlomeno nel periodo invernale.
Sembra che la perfezione non esista, entrambe i tessuti hanno aspetti negativi.
La soluzione
Invece no, perché la tecnologia ci sta venendo incontro proponendoci tessuti di lana specifici per lo sport e biopolimeri derivati da risorse rinnovabili come il mais, la canna da zucchero, l’amido di patata. Materiali sempre più simili ai naturali, senza perdere le proprie caratteristiche di performance, peraltro sono anche a basso impatto ambientale rispetto ai polimeri tradizionali derivati dal petrolchimico, il costo è ancora troppo elevato ed è l’unico aspetto negativo.
Lana
Wool-e e la lana merino (quest’ultima lavorata e commercializzata da una azienda italiana) a mio parere sono i tessuti migliori da utilizzare per il tennis e non solo, è un po’ come il Vs natural-gut, cioè racchiude tutte le caratteristiche necessarie.
Infatti il wool-e e la lana merino nonostante siano tessuti 100%naturali sembrano tessuti tecnici, sottili, morbidi, leggeri, naturalmente traspiranti, non si impregnano di microbi e cattivi odori, sono naturalmente elastici, ecologici, biodegradabili, proteggenti dai raggi UV e soprattutto termoregolatori. infatti la lana è un termoregolatore naturale, trattiene il calore quando fa freddo e ripara dal caldo è come avere un microclima ideale intorno alla pelle.
Pensate ai tuareg che vivono nel deserto e si vestono di lana per riparasi dal caldo.
Biopolimeri
Gli esempi più all’avanguardia di questi biopolimeri (quindi fibre naturali) sono la fibra di semi di soia ed i tessuti a base di pura cellulosa ricavata dal bambù.
Le fibre di semi di soia generano un tessuto lucido, elegante, morbido come il cashmere, assorbe l’umidità in modo simile al cotone con una permeabilità superiore.
Cellulosa ricavata dal bambù forma un tessuto morbido, brillante, resistente, antibatterico e in grado di assorbire tanto sudore. L’evoluzione della fibra di cellulosa raggiunge il top quando lavorata insieme ad alghe naturali, dando vita ad un tessuto misto ricco di vitamine e aminoacidi ad effetto prolungato che danno una sensazione di benessere al contatto con la pelle, proteggendola con effetti antinfiammatori e dermo-protettive. Non possiamo avere di meglio. L’unico aspetto negativo è il prezzo.
In conclusione
Quindi esistono capi di abbigliamento sportivo che racchiudono tutte le caratteristiche di cui necessitano in termini di efficacia, sicurezza ed aspetto estetico.
Citazione
“Andy, quante possibilità hai di vincere gli US Open quest’anno?”
Tante quante ne abbia chiunque che non si chiami Roger”
Dopo aver perso la finale di Wimbledon del 2004:” Roger ha giocato troppo bene oggi. Ho provato a batterlo tirandogli un lavandino e mi è tornata indietro una vasca da bagno”
(Andy Roddick)
Brix
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