Nella stragrande maggioranza dei casi, tutti ci ritroviamo a giocare partite di torneo senza la presenza di un arbitro. Siamo solo noi e i nostri avversari: bisogna sapere quindi come comportarsi in tutti i casi specifici più comuni.

La situazione

Due giocatori, “A” e “B”, stanno disputando una partita di singolare sulla terra battuta senza arbitro e senza la presenza del giudice arbitro, utilizzano il codice di regolamento dell’arbitraggio senza arbitro, come spesso accade (Appendice II del RTS)

Che cosa succede?

Il giocatore A tira un colpo che rimbalza vicino all’incrocio tra la riga di base e quella laterale. Il giocatore B chiama la palla out e ferma il gioco. Il giocatore A non convinto da questa chiamata chiede all’avversario di indicare il segno. Il giocatore B prontamente indica un segno e conferma la sua chiamata. “A” si avvicina alla rete, cerca di vedere il segno indicato, non ci riesce e quindi chiede al suo avversario se può oltrepassare la rete per avvicinarsi. Ovviamente “B” lo invita ad entrare nella sua parte di campo ed iniziano la verifica del segno.

Come si risolve

Sfatiamo intanto un tabù: nei casi in cui la partita sia giocata senza arbitro, un giocatore ha diritto di attraversare la rete sia per vedere il segno della palla chiamata dall’avversario, sia per mostrare il segno che ritene corretto (azione che deve essere fatta con il dovuto rispetto ed educazione). Ovviamente questo può avvenire soltanto nel caso in cui il gioco sia stato immediatamente fermato dalla chiamata dell’avversario oppure se il colpo sia considerato un vincente (cioè che chiude il punto).  In aiuto a questo caso utilizzeremo il: Regolamento Tecnico Sportivo – Appendice II – Regola 5 (Chiamate)

I vari casi:

  • entrambi i giocatori concordano sul segno e sulla sua lettura; nessun problema è valida la chiamata originaria out di chi ha fermato il gioco e quindi punto per lui.
  • entrambi i giocatori concordano sul segno ma non sulla sua lettura; il giocatore A ha chiamato l’out ma il giocatore B afferma che la palla è buona; nessun problema si chiama il giudice arbitro il cui giudizio è insindacabile ed inappellabile.
  • i giocatori non concordano sul segno; piccolo problema:
    • se non è presente il giudice arbitro ogni giocatore é responsabile dell’arbitraggio della sua parte di campo; pertanto la decisione sul segno spetta al giocatore che ha effettuato la chiamata e la sua decisione é definitiva;
    • se il giudice arbitro è presente ed ha visto decide lui ed il suo giudizio è insindacabile ed inappellabile;
    • se il giudice arbitro è presente, ma non ha visto, cercherà insieme ai giocatori di ricostruire il tipo di colpo che è stato giocato e la direzione della palla, in modo tale da poter stabilire con precisione quale dei due segni sia quello corretto. Nel caso in cui anche questa ricostruzione non aiutasse (per esempio ci sono due segni simili uno vicino all’altro), allora la chiamata effettuata dal giocatore che si trova nel lato del campo dove si trova il segno, sarà quella valida. Nel nostro esempio, dunque, sarà la chiamata “out” fatta da chi ha fermato il gioco.
  • non si trova il segno: può capitare che spesso e volentieri una palla che è rimbalzata in campo possa non lasciare delle tracce evidenti: questo può succedere per differenti ragioni. Per esempio, a causa del vento può esser rimasta poca terra all’interno del campo di gioco, oppure dopo una forte pioggia, il campo in terra é così duro ed umido da non consentire di distinguere chiaramente un segno lasciato da una palla. Oppure la palla può essere stata colpita così piano (palla corta o pallonetto) da non lasciare tracce: in ultimo, succede molto spesso, che la palla colpisca solamente la riga diventando impossibile distinguere la forma del segno lasciato. In questi casi, quando non è possibile individuare con certezza un segno lasciato da una pallina, dovrà necessariamente “restare la chiamata originaria”: nel nostro caso pur non trovando il segno, la palla verrà considerata fuori, perché quella è stata la chiamata “originaria”. Vale dunque il principio che fa fede la chiamata del giocatore che sta nel lato di campo nel quale la palla rimbalza. Il giocatore è sempre responsabile delle chiamate effettuate dal proprio lato.
  • se gli avversari non sono d’accordo sul segno ma sono due gentiluomini, possono concordare la ripetizione del punto, cioè “due palle” (cosa assolutamente non contemplata nel regolamento). Non devono però aver chiamati il GA che può solo assegnare il punto secondo tutto quanto detto sopra.

Regolamento Tecnico Sportivo – Appendice II – Regola 5 (Chiamate)

Accettare la chiamata

Se un giocatore accetta la chiamata dell’avversario, senza verificare, e con quel punto perde il game; al successivo cambio campo se va a verificare il segno e non é d’accordo con la lettura data dall’avversario non può fare più nulla; avendo cambiato campo implicitamente ha accettato la chiamata ed il punteggio e pertanto deve iniziare a giocare il nuovo game.

Pitti

La cosa migliore del tennis è che non puoi giocare con l’orologio. Non puoi andare in vantaggio e rallentare il gioco. Devi trovare un modo per concludere.

(Andre Agassi))